laser in odontoiatria

LASER IN ODONTOIATRIA

I Laser a diodi hanno come mezzo attivo un semiconduttore composto da Gallio, Arseniuro e Alluminio. La lunghezza d’onda varia nell’ambito dell’emissione infrarossa invisibile da 808 nm a 980nm, ciò lo rende estremamente efficace per le molecole di emoglobina e melanina; quindi, ciò significa che nel cavo orale la radiazione a 808-980nm viene ben assorbita dai tessuti essendo la mucosa molto irrorata e ricca di emoglobina. Le potenze usate in odontoiatria vanno da pochi mW (azione antalgica e biostimolante) fino a 10 W. L’emissione della radiazione può essere continua o pulsata (il time on si esprime in millisecondi). Il laser a diodi si avvale di una fibra di vetro di diametri che vanno da 200 a 600 Micron. La potenza del laser è frenata dall’assorbimento e diffusione dell’energia e dalla distanza della fonte dal tessuto: a 2 mm dalla cute è presente il 20 % dell’energia (5W danno 1W di potenza).
È interessante studiare a fondo la funzione del cromoforo esogeno (sostanze colorate che rendono sensibili i tessuti alla luce dei diodi) sul tessuto molle e duro (dente). A tal fine possono essere usasti il liquido di Zill, l’inchiostro indiano, sostanze iodate (betadine) o soluzione antibiotica pigmentata. Il cromofori agisce da potenziatore, aumenta l’assorbimento e la velocità di azione dando la possibilità di ridurre la potenza.
Il laser dentale è l’avanguardia dell’odontoiatria! Usare il laser nella pratica quotidiana significa risultati ottimali nel trattamento di molte patologie. In particolare nel trattamento dei tessuti molli del cavo orale l’applicazione risulta quasi indolore e garantisce risultati duraturi. Questo significa innalzare gli standard di cura per i pazienti che beneficeranno dall’intervento più rapido e semplice, innalzando allo stesso tempo la professionalità dello studio. La tecnologia laser in alternativa ai metodi convenzionali porta numerosi vantaggi:• operazioni meno invasive e meno dolorose;
• trattamenti più veloci ed efficienti;
• minima anestesia richiesta;
• effetto emostatico e battericida;
• campo operatorio più chiaro e pulito;
• precisione di taglio con una buona conservazione del tessuto sano;
• nessuna vibrazione o rumore di turbina;
• utile anche per le procedure cosmetiche;
• meno disagio post-operatorio.

Il Laser viene utilizzato in Chirurgia Odontostomatologica in quanto ha il pregio di essere molto preciso e affidabile, poiché il controllo dell’emostasi è decisamente elevato senza che il tessuto subisca un danneggiamento da propagazione incontrollata del calore. La punta del laser deve essere usata sempre in movimento per impedire l’accumulo di energia puntiforme. È consigliabile usare in prossimità di strutture delicate come quelle parodontali la modalità di emissione pulsata. La guarigione dei tessuti è molto più veloce in regime pulsato. In questo caso l’operatività subisce un leggero rallentamento.
Il laser a diodi è indicato per la chirurgia; per rimodellare gengiva ipertrofica (in conservativa) o in protesi, oppure in implantologia. Il rimodellamento gengivale avviene in campo asciutto e permette al clinico di effettuare restauri di conservativa o presa dell’impronta nella stessa seduta, proprio in virtù dell’ottimo controllo dell’emostasi.
L’emostasi del laser 980 nm è conseguente all’accentuata affinità della radiazione all’emoglobina e non all’azione cauterizzante tipica dell’elettrobisturi. Ciò significa che l’insulto tissutale è praticamente nullo, ragion per cui la guarigione è rapida e priva di inconvenienti per il paziente. Questi interventi possono essere eseguiti anche senza anestesia locale in regime pulsato (per individui che tollerano bene l’energia laser), e comunque la ferita chirurgica guarisce più velocemente dei sistemi tradizionali (v. elettrobisturi) senza fastidi post chirurgici quali edema, infiammazione e dolore.
Sono altresì indicati interventi chirurgici di incisioni di ascessi, fibromi della guancia e del labbro, emangiomi, frenulectomie, escissioni di neoformazioni da decubito protesico.
In terapia impiantare l’utilizzo dei diodi è indispensabile soprattutto per il trattamento delle perimplantiti e delle riduzioni in altezza della fibromucosa superiore ai 2-3mm al di sopra del collo dell’impianto; in questi casi, senza il laser l’implantologo non ha validi sistemi di intervento (l’elettrobisturi è invasivo e determina forti retrazioni cicatriziali).