Ortodonzia fissa e intercettiva

ORTODONZIA FISSA E INTERCETTIVA (PRECOCE)

È la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, diagnosi e trattamento delle anomalie di sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari.I principali obiettivi dell’ortodonzia sono:

• allineare correttamente i denti;
• ripristinare una corretta occlusione dentale (il modo in cui i denti si articolano tra di loro);
• ripristinare una corretta attività masticatoria;
• favorire la respirazione;
• migliorare l’estetica del sorriso e del viso in generale;
• prevenire affollamenti gravi e mancate eruzioni dentarie;
• migliorare la salute dei denti e del loro apparato di sostegno: l’ortodonzia fissa e quella intercettiva.

L’ortodonzia fissa è in genere rivolta a pazienti con dentatura permanente e vengono utilizzati apparecchi fissi. Questa tipologia di trattamento utilizza forze meccaniche (fili ortodontici, molle ed elastici) per consentire il riposizionamento dei denti. In alcuni casi sono necessarie delle estrazioni funzionali in modo da creare lo spazio per permettere il riposizionamento dei denti nella loro posizione corretta.
L’ortodonzia intercettiva, detta anche precoce, ortopedica e/o funzionale, viene utilizzata come trattamento precoce di problemi funzionali sia dentali che di crescita delle ossa mascellari; solitamente rivolta a bambini in età di sviluppo che presentano una dentatura decidua (denti da latte) o mista. A differenza dell’ortodonzia fissa vengono utilizzati apparecchi rimovibili e sfruttate le forze muscolari per guidare lo sviluppo delle mascelle e permettere il riposizionamento dentale

Quali sono i problemi che può causare una malocclusione o dentatura irregolare?
Un’occlusione non corretta, disarmonie cranio-facciali e una dentatura irregolare possono causare problemi di tipo funzionale correlati alla masticazione, deglutizione e respirazione, ma anche alla fonazione e alla postura; inoltre un disallineamento dentale può riflettersi in una maggiore predisposizione a disturbi di tipo parodontale.

Quando portare il proprio bambino dall’ortodontista?
Far visitare il bambino dall’ortodontista dai 3 ai 6 anni, quando tutti i denti da latte sono ancora presenti in bocca per verificare se esiste una buona armonia tra le componenti anatomiche e dentali che costituiscono l’architettura cranio-facciale. Verranno quindi “intercettate” eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi. Una visita in età precoce diventa inoltre importante per verificare lo stato di salute dentale e le corrette procedure di igiene orale.
In generale è consigliabile portare il bambino a un controllo ortodontico in presenza di queste situazioni:

• precoce o tardiva perdita dei denti;
• difficoltà nel masticare o nel chiudere la bocca;
• problemi respiratori;
• succhiamento del dito o altre abitudini orali viziate;
• affollamento dentale (denti malposizionati);
• mascellari che deviano nella chiusura;
• difficoltà nel parlare;
• denti sporgenti;
• trauma masticatorio delle guance o del palato;
• disarmonia facciale;
• serramento o digrignamento dentale;
• rumori nell’articolazione della mandibola.

Talvolta la terapia ortodontica precoce o intercettiva riesce a migliorare ma non a risolvere la situazione; sarà necessario quindi prevedere e programmare una terapia più tardiva, e più complessa, che porti a una correzione definitiva in dentatura permanente (dopo i 12 anni). In certi casi potrà rendersi necessaria l’estrazione di alcuni elementi dentali. I tempi, la sede e il loro numero dipendono dalla valutazione dello specialista che si prefigge di migliorare l’estetica e la buona funzione della masticazione.