TECNICA MINI-INVASIVA DEL RIALZO DEL SENO MASCELLARE PER TRANSALVEOLARE: vantaggi e possibili complicanze
In linea con la moderna odontoiatria, che mira a rendere le pratiche cliniche sempre meno traumatiche con l’obiettivo di preservare l’integrità della membrana del seno mascellare, sono state sviluppate nuove tecniche minimamente invasive.
Una fra queste si basa sull’utilizzo di strumenti appositamente sviluppati per erodere in modo sicuro la corticale del pavimento e, al tempo stesso, per elevarne la membrana sinusale ed eseguire la rigenerazione ossea del seno mascellare. (vedi caso clinico “Riabilitazione implanto-protesica con tecnica mini-invasiva del rialzo del seno mascellare”)
Vantaggi
L’obiettivo di tale tecnica è quella, in accordo con altre, di ridurre la morbilità postoperatoria del paziente, rappresentata da complicanze quali il gonfiore, gli ematomi e il sanguinamento nasale e ridurre l’incidenza di perforazione della membrana del seno mascellare nonché rendere tale atto chirurgico sempre più predicibile consentendo, laddove possibile, la rigenerazione ossea associata all’inserimento implantare.
La ridotta invasività consente al paziente di assumere nei giorni successivi all’intervento una terapia farmacologica rappresentata da antidolorifici e antibiotici similare a un’estrazione dentaria, mantenendo comunque delle particolari attenzioni comportamentali tipiche della chirurgia del seno mascellare al fine di evitare spiacevoli complicanze ma tuttavia con un decorso postoperatorio non debilitante come nel grande rialzo.
È possibile applicare la tecnica di rialzo del seno mascellare per transalveolare, come quella descritta nel caso clinico sopracitato, in presenza di una ridotta cresta ossea residua anche di 2 mm purché il piano di trattamento venga preventivamente studiato attraverso l’analisi delle immagini di una tomografia computerizzata. L’inserimento contestuale dell’impianto dipenderà dal singolo caso specifico ed è comunque consigliabile che esso avvenga quando sia presente un adeguato quantitativo di osso basale. Nel caso in cui avverrà la sola rigenerazione ossea del seno mascellare necessiterà attendere i canonici cinque-sei mesi prima di procedere all’inserimento implantare.
Concludendo la metodica rappresenta un’evoluzione, laddove possibile, della tecnica del grande rialzo del seno mascellare rappresentata dalla sua enorme mini invasività chirurgica.
Possibili complicanze della tecnica
Analogamente al rialzo per via laterale, complicanza più frequente della metodica è la perforazione della membrana sinusale. Una revisione della letteratura riporta un’incidenza di perforazione nel rialzo transalveolare del 3,8%, valore decisamente inferiore rispetto a quello del rialzo con tecnica laterale che risulta essere 19,5%.
Altre possibili complicanze del rialzo transalveolare come emorragia, sanguinamento nasale, congestione nasale ed ematomi di ampie dimensioni, sono molto rare.
Dalla revisione della letteratura le infezioni post-operatorie del rialzo di seno per via transalveolare sono infrequenti con un’incidenza che si attesta sotto lo 0,8%.
Dott. Oscar Arnaboldi, Odontoiatra – Implantologo
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