Rigenerazione ossea e implantologia dentale
Per implantologia dentale si intende quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulismo (mancanza di denti) totale o parziale tramite l’utilizzo di impianti dentali. Gli impianti sono dei dispositivi metallici che vengono inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare e che fanno da supporto a protesi fisse o mobili. Possono essere di diverse forme, inseriti con tecniche differenti e successivamente connessi alle protesi con diverse tempistiche.
Il materiale più utilizzato per la produzione degli impianti è il titanio, in forma commercialmente pura o nelle sue leghe ad uso dentale, materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell’organismo. Gli impianti, una volta posizionati nell’osso del paziente, vengono fortemente inglobati in esso dai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea, ossia avverrà la osteointegrazione sia in caso di carico differito, sia in caso di carico immediato.
A volte l’osso a disposizione per il posizionamento dell’impianto non è sufficiente all’inserimento e alla stabilità dello stesso. Tuttavia, siccome l’osso umano possiede la capacità di rigenerarsi e quindi di ricostruire l’osso mancante, è possibile procedere con una tecnica chiamata rigenerazione ossea tramite la quale si va a ricreare verticalmente e/o orizzontalmente la matrice organica e non dell’osso. Sulla base della tipologia di rigenerazione che si deve effettuare si avranno approcci e tecniche diverse.
Nella maggior parte dei casi viene utilizzato un osso sintetico, l’osso bovino deproteinizzato che viene applicato attraverso un intervento chirurgico sull’osso del paziente. Sopra a questa sostanza che ha la consistenza di una sabbia bagnata e a contenimento della stessa e della successiva rigenerazione ossea viene posizionata una membrana che funge da guida per la ricrescita dell’osso e da protezione dai tessuti molli circostanti.
Avendo infatti il tessuto gengivale una crescita molto più veloce rispetto a quella all’osso è necessario posizionare una barriera protettiva al fine di impedire che la rapida ricrescita del tessuto gengivale vada a invadere lo spazio che dovrebbe essere occupato dall’osso. Solitamente si tende ad utilizzare la membrana riassorbibile, anche se in alcuni casi è necessario procedere con l’inserimento di una membrana rigida. La funzione è uguale a quella della membrana riassorbibile senonché è necessario procedere con un secondo intervento chirurgico per la rimozione della stessa a distanza di 7/8 mesi. Questa tecnica si utilizza in casi estremi, solitamente quando il paziente ha pochissimo osso.
Le possibili problematiche legate alla rigenerazione ossea sono relative alle eventuali contaminazioni e infezioni batteriche che si possono formare nel caso in cui la ferita non venga cucita e suturata perfettamente o nel caso in cui il paziente non segua i protocolli pre e post operazione indicati dall’odontoiatra.
Pertanto è consigliabile rivolgersi a odontoiatri specializzati e a équipe mediche competenti in implantologia e seguire con attenzione e cura tutte le indicazioni fornite.
You must be logged in to post a comment.